Più di 130 persone al Vivaio Bicocca, in occasione della Giornata Nazionale delle Università
Durante la mattinata di mercoledì 20 marzo, il Vivaio Bicocca ha accolto più di 130 persone, entrate tra i suoi cancelli in occasione dell’evento ‘Transizione ecologica tra ricerca, innovazione e dinieghi: un esame di coscienza’.
L’iniziativa si inserisce nelle numerose attività organizzate dall’Ateneo Bicocca per celebrare Università Svelate – la Giornata Nazionale delle Università, indetta dalla CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane.
“È la prima volta, in Italia, che si festeggiano le università in maniera unitaria – ha commentato la Rettrice dell’Università di Milano-Bicocca e Presidente della CRUI, professoressa Giovanna Iannantuoni – È l’università che si svela alla popolazione per far comprendere come il futuro del nostro Paese non può che passare per l’innovazione, la formazione che il sistema universitario offre”.
A partire dalle 9.45, un pubblico eterogeneo come la biodiversità del nostro Vivaio – giovani studenti, cittadini del quartiere, personalità istituzionali – si è fatto strada tra i 7.000 metri quadrati della nostra oasi verde e ha incontrato i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che operano sotto la bandiera di MUSA.
Sei diversi stand hanno riempito il viale del Vivaio Bicocca per dare rappresentanza ai Dipartimenti dell’Ateneo che hanno preso parte all’iniziativa: Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Dipartimento di Psicologia, Dipartimento di Scienza dei Materiali, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione ‘Riccardo Massa’ e Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra.
I visitatori del Vivaio hanno scoperto le affascinanti attività che ciascun gruppo sta portando avanti nel contesto universitario e hanno potuto ascoltare i racconti e porre domande agli attori protagonisti di tali ricerche. Dall’aspira-polline alla creazione di ecopelle dai rifiuti organici, dalla sensoristica innovativa per misurare le isole di calore al podcast che parla di sostenibilità urbana, il pubblico è entrato nei tanti laboratori universitari senza mai lasciare il Vivaio.
La visita libera degli stand è stata accompagnata da un’attività di riflessione sui temi dell’evento: scienza, ricerca e superstizione. Abbiamo proposto al nostro pubblico una serie di domande – anche scomode – con l’intento di promuovere un punto di vista diverso, un confronto tra pensieri differenti e un punto di incontro tra chi la pensa allo stesso modo.
Tra le tante domande, eccone alcune: Credi che i ricercatori parlino un linguaggio accessibile al pubblico? Ti senti impotente di fronte agli eventi collegati alla crisi climatica (es. Overshoot Day, scioglimento dei ghiacciai, effetto serra)? Credi alla fortuna e/o alla sfortuna? Se sì, ricorri all’uso di gesti scaramantici o di amuleti? Quanto è difficile per te mettere in dubbio le tue convinzioni?
Sotto a ciascuna domanda, le risposte anonime del pubblico sono incise nero su giallo sopra ai post-it.
Se da un lato abbiamo voluto raccontare la scienza, dall’altro abbiamo dato spazio al suo opposto: la superstizione. Uno spunto di riflessione per comprendere dove e perché la superstizione e l’oroscopo hanno talvolta la meglio sulla fiducia nelle scoperte della scienza. Lo abbiamo fatto insieme a Greta Durante e Lorenzo Gagliardi di Non è la Zebra, un progetto di divulgazione scientifica che tratta in modo pop temi di rilevanza sociale legati al comportamento e ai processi decisionali. La mattinata si è infatti conclusa con il talk di Non è la Zebra ‘La scienza delle superstizioni: perché crediamo a cose incredibili’, che ha raccontato come nasce la superstizione e ha sfatato i miti che la accompagnano. Un confronto aperto e diretto col pubblico, fatto di interazioni, domande e dimostrazioni, in linea con il resto delle attività della giornata.
Una mattinata dedicata all’innovazione, alla ricerca e allo scambio, non solo tra settori universitari differenti, ma tra università e cittadinanza, condotta con uno spirito di promozione della rigenerazione e della sostenibilità urbana.
Come ha ricordato il professor Massimo Labra: “I lavori del futuro sono quelli verdi e permeeranno qualsiasi settore, dall’economia alle tecnologie, alle scienze fino alla sociologia. Oggi si dice che per ogni euro investito in biodiversità si può guadagnare da 8 a 38 euro, un bell’investimento. L’idea di portare i giovani di qualsiasi disciplina nel contesto del Vivaio significa dare loro delle soft skills importanti per capire che cos’è l’ambiente“.
Guarda qui il servizio dedicato alle attività dell’Università di Milano-Bicocca per la Giornata Nazionale delle Università.
Guarda qui l’intervista al professor Massimo Labra, in occasione dell’evento ‘Transizione ecologica tra ricerca, innovazione e dinieghi: un esame di coscienza’, al Vivaio Bicocca.