BIODIVERSITÁ
Nel Vivaio sono stati individuati alcuni alberi significativi per età e dimensioni, provenienti da tutto il globo. Il Vivaio Fumagalli, che ha utilizzato il terreno del Vivaio per 60 anni, ha infatti deciso negli anni di piantare alcune piante ad alto fusto per garantire ombra alle piante più piccole. Questi pilastri verdi hanno attecchito e rappresentano il Vivaio in tutta la loro maestosità.
AMERICA
1 Cedro della California (Calocedrus decurrens)
2 Storace Americano (Liquidambar styraciflua)
2 Magnolia (Magnolia grandiflora)
MEDITERRANEO
4 Cedro dell’atlante (Cedrus atlantica (Endl.) Manetti ex Carrière f. glauca)
7 Carpino nero (Carpinus betulus )
7 Cerro (Quercus cerris)
8 Cipresso (Cupressus sempervirens)
9 Leccio (Quercus ilex)
9 Bagolaro (Celtis australis)
ASIA
10 Cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara)
11 Lillà delle Indie (Lagestroemia indica)
12 Acero palmato (Acer palmatum)
Cedro dell’Atlante
(Cedrus atlantica (Endl.) Manetti ex Carrière f. glauca)
Originario della catena montuosa dell’Atlante in Marocco, da cui prende il nome e dove forma dense foreste, questo albero venne utilizzato ampiamente nei giardini delle ville europee a partire dal XVII secolo e costituisce oggi un elemento distintivo del paesaggio urbano grazie alla sua grande chioma, che puó superare i 30 m di altezza. I Fenici furono tra i primi popoli ad impiegare il suo pregiato legno per costruire le imbarcazioni che li resero celebri e tutt’ora questo legname viene apprezzato in tutto il mondo.
All’interno del Vivaio Bicocca spiccano alcuni imponenti esemplari, con un’etá stimata che si aggira attorno ai 60 anni.
Faggio Europeo
(Fagus sylvatica L.)
Pur non esigente per il tipo di suolo, il faggio europeo predilige un’atmosfera umida, con precipitazioni ben distribuite durante l’anno e nebbie frequenti e un suolo ben drenato. La faggeta è molto buia, in quanto il sole raggiunge a malapena il suolo. I giovani faggi prediligono l’ombra e possono presentare problemi alla corteccia se troppo esposti al sole diretto. L’etimologia del nome deriva probabilmente dal greco phagein, che significa “mangiare”, in quanto il Faggio fu in passato fonte importantissima di cibo sia per gli uomini, sia per gli animali, grazie alle sue foglie edibili ma soprattutto ai suoi frutti, le faggiole, commestibili crude o abbrustolite oppure trasformabili in olio tramite spremitura.
Gli esemplari presenti nel Vivaio Bicocca hanno dai 40 ai 50 anni di etá.
Storace americano o liquidambar
(Liquidambar styraciflua L.)
Noto anche come storace americano, è un albero deciduo originario delle zone temperate umide del Nord America e delle regioni montane umide del Messico e dell’America centrale. È uno dei principali alberi forestali di valore negli Stati Uniti sudorientali ed è largamente impiegato come essenza ornamentale, si puó infatti apprezzare la sua sempre piú diffusa presenza nei filari urbani delle nostre cittá. È riconoscibile dalla conformazione delle sue foglie, che in autunno esibiscono tinte calde che variano dal rosso al giallo, e dei suoi frutti duri e appuntiti. La specie fu introdotta in Europa nel 1681 da John Banister, un collezionista che lo piantò nei giardini del palazzo a Fulham a Londra, in Inghilterra.
Nel Vivaio Bicocca si può ammirare un magnifico esemplare di circa 70 anni, del quale bisogna apprezzare in particolare il portamento naturale, che ha potuto svilupparsi grazie allo spazio e alla luce di cui dispone, oltre al fatto che è stato, fortunatamente, lasciato crescere indisturbato per diversi anni.
Ginkgo
(Ginkgo biloba L.)
Comunemente noto come ginkgo, conosciuto anche come albero di capelvenere, è l’unica specie vivente del gruppo tassonomico cui appartiene, dato che le altre specie appartenenti al suo gruppo si sono estinte. E’ estremamente simile a fossili risalenti a 200 milioni di anni fa e viene quindi considerato un “fossile vivente”. Originario della Cina, l’albero è presente in natura solamente come specie coltivata ed è oggigiorno ampiamente diffuso come specie ornamentale. Esempi estremi della tenacia del ginkgo possono essere visti a Hiroshima, in Giappone, dove sei alberi sono stati tra i pochi esseri viventi della zona a sopravvivere alla bomba atomica, e sono tutt’ora vegeti. Si tratta inoltre di una pianta di elevato interesse medicinale grazie alle efficaci proprietà anti-neurodegenerative delle sue foglie.
Al Vivaio Bicocca spiccano alcuni esemplari in filare, dei quali si puó ammirare la doratura delle foglie nel periodo autunnale.
Il querceto
(Quercus cerris L., Quercus rubra L.)
Questa zona di Vivaio Bicocca è caratterizzata dalla presenza del cerro e della quercia rossa, con esemplari maturi che superano i 60 anni, oltre ad altre specie di quercia.
Per quanto concerne il Cerro, questo albero prettamente mediterraneo si estendeva anche al nord Europa circa 120.000 anni fa ed è ora ampiamente impiegato e naturalizzato in gran parte dell’Europa. La seconda specie invece è originaria del Nord America, fu introdotta in Europa nel 1700 e si è naturalizzata in gran parte dell’Europa, dove cresce principalmente ai margini delle riserve boschive in Europa, dove la disponibilità di luce e la dispersione dei semi ad opera degli animali sono le componenti più necessarie per la longevità e la sopravvivenza della specie. L’elevato impiego di questo albero in Europa si basa principalmente sulla sua produttività economica come fonte di legname a rapida crescita.
Il Vivaio Bicocca ospita inoltre altre specie di piante che caratterizzano i paesaggi del territorio mediterraneo come il cipresso (Cupressus sempervirens L.) e il leccio (Quercus ilex L.), oltre ad ospitare anche grandi piante mellifere come il tiglio (Tilia cordata Mill.).
Insetti e impollinatori abbondano nel Vivaio: sono loro i protagonisti della BIODIVERSITA’ FUNZIONALE. Scopri la loro importanza nella news dedicata.