Nuovi materiali per aiutare le api selvatiche: Ricerca e stampa 3D di nuove casette nido per il Vivaio.
Le casette nido per api selvatiche, della cui importanza abbiamo già parlato in precedenza, sono delle strutture generalmente in legno, un materiale naturale ricco di cavità che sono la sede ideale per i piccoli insetti. In natura molte specie di api (e non solo) colonizzano piccoli fori nei tronchi, nei muretti o nei detriti vegetali che normalmente sono presenti nelle aree verdi come i parchi, le riserve ma anche i terreni agricoli e i parchi o giardini urbani. Va però sottolineato che spesso in ambiente urbano la disponibilità di piante e legno residuo è meno frequente pertanto è necessario il posizionamento di casette nido al fine di facilitare l’insediamento e la diffusione di api selvatiche e della loro funzione ecologiche legate all’impollinazione.
Nei progetti scientifici condotti nel Vivaio Bicocca i ricercatori del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze stanno sperimentando una nuova tipologia di nidi artificiali fatti di materiale bioplastico e costruiti con stampanti 3D anche al fine di sostituire materiali legnosi più complessi da preparare con precisione. Questa sperimentazione nasce con l’intento di studiare nuovi materiali che possano mimare la struttura del legno ma rendere la casetta nido più sostenibile, scalabile a diversi contesti ed esigenze e più durevole nel tempo. L’idea di sperimentare con nuovi materiali biodegradabili come il PLA (acido polilattico) nasce anche da una proposta di design compatibile con l’edilizia urbana che sempre più guarda con interesse i sistemi di stampa 3D con materiali biodegradabili. La realizzazione e promozione di casette nido e di materiali alternativi consente anche di giocare con le forme, i colori e di realizzare materiali con usi multipli: es coperture per esterni con spazio per insetti, muretti e sistemi di separazione capaci di ospitare biodiversità, ecc. Questo progetto ha anche una natura industriale e supporta il trasferimento tecnologico in quanto i ricercatori dell’Università degli studi di Milano-Bicocca sono stati supportati da Graftonica S.r.l., una spin off dell’Ateneo, specializzata proprio nella costruzione 3D con materiale polimerico. Insieme, i ricercatori dell’ateneo e della spin-off hanno progettato i prototipi, rispondendo alle necessità delle specie di impollinatori più diffusi in contesto urbano e al tempo stesso più bisognosi di protezione. Sono state sviluppate strutture diverse ed ora siamo in attesa di capire quali canali 3D saranno più richiesti dagli insetti e se le larve troveranno una dimora confortevole come nel legno naturale. In futuro il team dei ricercatori dell’Ateneo e di Graftonica testeranno differenti materiali tra cui quelli biodegradabili sia in mare che a terra e compositi con sostanze provenienti da scarti alimentari, al fine di minimizzare l'utilizzo di risorse e azzerare l'impatto ambientale.
I prototipi in PLA sono stati posizionati al Vivaio Bicocca, verranno monitorati per controllare il tasso di nidificazione e colonizzazione e se la progettazione e la scelta dei materiali è andata a buon fine.