Laboratorio a cielo aperto: gli studenti del corso di Geopedologia al Vivaio Bicocca
Nei giorni scorsi il sito del Vivaio Bicocca è diventato area di studio per gli studenti del corso di Geopedologia (laurea triennale in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente). Con l’assistenza dei docenti (Roberto Comolli e Chiara Ferré), circa 70 studenti, suddivisi in tre giornate di campo, hanno sfidato i rigori dell’inverno per studiare i suoli del Vivaio.
Per la conoscenza dei suoli è assolutamente fondamentale poter fare delle uscite didattiche, perché solo in questo modo si riesce a far “toccare con mano” ai partecipanti l’oggetto dello studio, cioè il suolo stesso. La prima uscita del corso si è svolta sui rilievi morenici a nord di Milano, per conoscere i suoli naturali e quelli agricoli; la seconda invece è stata fatta nel Vivaio Bicocca, dove i suoli sono molto diversi da quelli naturali: si tratta infatti di suoli antropici, urbani, con caratteristiche molto interessanti e perfino insospettabili.
I suoli urbani, presenti in tutte le città, sono quasi sempre fortemente disturbati e rimaneggiati, con apporti di materiali estranei o asportazione della parte superficiale più fertile, oppure sigillati da coperture impermeabili: insomma, le caratteristiche naturali vengono modificate anche pesantemente. I suoli del Vivaio non fanno eccezione alla regola: in origine erano terreni agricoli (prati o seminativi), ma nel tempo hanno subito molti processi di modificazione, che hanno interessato spessori anche notevoli (in alcuni punti oltre il metro di profondità): si tratta dunque di tipici suoli antropici. Da questo punto di vista, il Vivaio è un sito ottimale per lo studio di questi suoli, che di norma vengono considerati di scarsa qualità, ma che viceversa possono avere proprietà di grande valore ambientale.
Nel corso delle giornate sono state dimostrate e messe in pratica varie tecniche per lo studio dei suoli: utilizzo della sonda pedologica, individuazione degli orizzonti del profilo, stima del contenuto di sostanza organica a partire dal colore, misura del pH, valutazione dei carbonati, campionamento per la densità apparente, misura della velocità d’infiltrazione dell’acqua, misura dell’emissione di CO2 dalla superficie (cioè della respirazione del suolo), utilizzo di una tecnica di valutazione visiva della qualità del suolo.
Queste prime indagini hanno dimostrato che i suoli del Vivaio Bicocca, come spesso accade per i suoli urbani, possiedono caratteristiche e proprietà molto interessanti:
- anzitutto, contengono sostanza organica in quantità notevole, non soltanto in superficie ma anche in profondità. La sostanza organica del suolo deriva dai residui vegetali (radici, parte aerea della vegetazione) e contiene al suo interno elevate quantità di carbonio, proveniente dalla CO2 atmosferica e organicato dalle piante tramite la fotosintesi. In questo senso, si può dire che il suolo riesce a stoccare grandi quantità di CO2 e a limitare pertanto l’effetto serra. Da questo punto di vista, i suoli del Vivaio svolgono una funzione molto importante, addirittura superiore a quella dei suoli coltivati (questi ultimi sono spesso carenti di sostanza organica, a causa di modalità di gestione poco equilibrate);
- i suoli studiati possiedono valori di pH subacidi o prossimi alla neutralità. Se si aggiunge che la tessitura è media (dunque, non vi sono eccessi di sabbia o argilla) e che, come detto, sono ricchi di sostanza organica, si può affermare che possiedono un buon livello di fertilità, dunque sono in grado di ospitare una ricca vegetazione (e lo sviluppo degli alberi presenti lo dimostra);
- i caratteri pedologici indicati sopra (tessitura media ed elevata presenza di sostanza organica) conferiscono a questi suoli una discreta velocità di infiltrazione: pertanto sono in grado di lasciar infiltrare in modo efficace le acque piovane, evitando che scorrano in superficie causando erosione e problemi idraulici alla città.
In definitiva, queste giornate di studio hanno permesso di conoscere le caratteristiche dei suoli del Vivaio e di apprezzarne le qualità, dimostrando che i suoli urbani possiedono a volte qualità ambientali superiori a quelle dei suoli coltivati.